Dopo settimane di raccolta delle olive, siamo giunti alla fine di questa lunga stagione olearia.

Sebbene quest’anno le rese siano drasticamente diminuite, possiamo essere comunque molto soddisfatti per l’abbondante quantità di olive ma soprattutto per l’ottima qualità dell’olio prodotto.

Al di là però dei risultati che hanno premiato la nostra passione e dedizione verso un podere che curiamo con amore, al meglio delle nostre possibilità, la raccolta delle olive è un’esperienza che regala grandi emozioni.

Dire che stare all’aria aperta nella natura faccia star bene è forse un concetto banale, eppure bisognerebbe provarlo per capire davvero quanto benessere possa donare. 

Di queste settimane resterà sicuramente il ricordo della fatica (povera schiena e povere spalle!), l’umidità del mattino e i moscerini che davano noia in continuazione, i pasti improvvisati con il frigorifero vuoto (per fortuna le nostre galline ci salvano sempre la vita con le loro nutrienti e freschissime uova!), la stanchezza che assaliva durante la cena (col rischio di addormentarsi sul piatto come i bambini!)… 

Ma più di tutto, siamo certi che ricorderemo il tepore del sole che ci ha accompagnato per molte giornate, il cinquettio degli uccellini che ancora abitano l’uliveto e il boschetto, il profumo della menta selvatica  che inebriava a sorpresa mentre si stendeva una rete, i numerosi tramonti mozzafiato a cui abbiamo assisitito mentre ci attardavamo a rincasare.

E ricorderemo ogni volta che siamo andati al frantoio ad accompagnare per l’ultima volta le nostre olive…come quella notte in cui l’appuntamento era fissato per le 4:30, e abbiamo guardato con meraviglia un cielo nero tempestato di stelle che parevano cadere giù…per poi immergersi in un profumo estasiante di olio appena franto, in trepidante attesa di veder sgorgare il nostro prezioso liquido verde. 

“Tu chiamale se vuoi, emozioni…”